L’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) da parte dei Pazienti esposti a Raggi X è finalizzato alla riduzione della Dose somministratagli.
Le attuali evidenze scientifiche mostrano però che i benefici in tal senso per il Paziente, dovuti alla presenza dei DPI, sono nella maggior parte dei casi minimi o nulli.
Allo stesso tempo, le Direttive internazionali e la Normativa nazionale stabiliscono che l’esposizione del Paziente deve essere preventivamente giustificata e ottimizzata. Quindi i DPI devono essere tali da non indurre, in ciascun caso specifico, un aumento della Dose o in modo diretto o in modo indiretto.
Per questi motivi oggi l’uso dei DPI non è più consigliato come routinario in tutte le tipologie di esposizione medica ai Raggi X e per tutti i Pazienti ma bensì deve essere limitato a soli specifici casi e, in queste rare occasioni, va prestata particolare attenzione onde evitare che il loro uso abbia come effetto un aumento complessivo della Dose somministrata invece che una sua riduzione.
Il D.lgs. 101/2020 chiede allo Specialista in Fisica Medica di indicare, a chi sono affidati gli aspetti pratici della Procedura medico-radiologica, quali Dispositivi di Protezioni Individuale (DPI) deve fornire al Paziente e a chi dovesse prestargli assistenza durante l’Esame radiologico (Punto 2, Parte II – Ottimizzazione – Allegato XXV, D.lgs. 101/2020).
Il fatto che per così tanti anni sia stato sistematico l’uso dei DPI per il Paziente può ingenerare nel Paziente o nei suoi Accompagnatori delle aspettative in tal senso ed è quindi necessario che il Professionista sanitario sia in grado di motivargli adeguatamente il loro non utilizzo.
Scopo di questo Corso è quello di fornire una guida agli Operatori per l’individuazione dei DPI da impiegare o meno nei diversi casi provando, per altro, a fare sintesi di quanto oggi disponibile nella letteratura internazionale sull’argomento.
